Nilde Iotti nasce a Reggio Emilia il 10 aprile del 1920. Rimasta orfana di padre (ferroviere e sindacalista socialista) nel 1934, si laurea in Lettere all’Università Cattolica di Milano e diventa docente, ma decide di abbandonare la professione quando matura un profondo spirito antifascista che la convince ad occuparsi di politica.
Durante la Seconda Guerra Mondiale si iscrive al PCI e partecipa alla Resistenza. Diventa presidente dell’Unione Donne Italiane a Reggio Emilia. Nel 1946 viene candidata dal Partito Comunista Italiano prima come consigliere comunale nel paese natio e poi all’Assemblea Costituente, dove entra a far parte della Commissione dei 75 incaricata della stesura della Costituzione.
Eletta nel 1948 alla Camera dei Deputati, siede tra i banchi di Montecitorio ininterrottamente sino al 1999. Leonilde Iotti è stata la prima donna politica a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei deputati per tre legislature, dal 1979 al 1992, conseguendo un primato finora incontrastato sia nell’Italia monarchica che repubblicana.
Rileggendo gli interventi delle donne nella Commissione dei 75 (tutti appassionati e vibranti), si ricorda uno dei suoi primi interventi (8 ottobre 1946) nella I Sottocommissione nella quale formula una ferma difesa del principio della pari retribuzione tra uomo e donna. E ancora pretende adeguata e finale soluzione al problema dei figli illegittimi, ai quali debbono essere riconosciuti gli stessi diritti dei figli legittimi.
Disse: “Le donne si trovarono a dover votare per la prima volta il 2 Giugno del ’46. Fu difficile insegnare loro a votare per i partiti, soprattutto per noi donne di sinistra. Bisognava affrontare questo problema; per le democristiane era più facile, poichè le donne andando in chiesa erano abituate a parlare con il sacerdote. Decidemmo così di creare le cellule femminili nelle sezioni di partito per far parlare le donne che invece non parlavano mai in pubblico o nei luoghi della politica. Ci trovammo così ad educare la popolazione femminile!”
S’impegnò nei Comitati pro-voto, specialmente le due principali aggregazioni, il Centro italiano femminile (Cif) e l’Unione Donne Italiane (Udi), eredi dell’allargata partecipazione femminile all’antifascismo e alla Resistenza, il primo delle cattoliche e il secondo delle socialiste e comuniste. Cif e Udi, agendo nell’Italia dilaniata dalla guerra e dominata dai conflitti ideologici, s’impegnarono nel sociale e seguirono attentamente il processo costitutivo, la stesura della Costituzione.
Bibliografia e approfondimenti:
– Maria Teresa Antonia Morelli (a cura di), Le donne della Costituente, Collana Fondazione della Camera dei Deputati, Editori Laterza, Roma-Bari 2007;
– Patrizia Gabrielli, Il 1946, le donne, la Repubblica, Donzelli Editore, Roma 2009.
Allegati:
– Visita di Nilde Iotti al Museo Cervi – gennaio 1980