Nadia Gallico Spano nasce il 2 giugno 1916 in una famiglia di emigranti in Tunisia. Suo padre Renato, avvocato di origine toscana, collabora assiduamente con la stampa antifascista locale in lingua italiana.
Giovanissima, nel 1938, aderisce al Partito Comunista, diventando un’attiva militante. Nel maggio del 1939 sposa Velio Spano, giornalista e dirigente comunista.
Durante l’occupazione tedesca della Francia e il regime collaborazionista di Petain, Nadia viene condannata nel 1941 per la sua militanza antifascista dal Tribunale Speciale militare francese a Tunisi, ma clandestinamente continua a lottare per la liberazione della Tunisia; la sua casa diventa il punto di ritrovo delle forze della Resistenza.
Nel 1944 raggiunge il marito Velio Spano a Napoli, dove conosce Palmiro Togliatti e ottiene l’incarico di resposabile nazionale del Partito Comunista per i gruppi femminili.
Qui dirige, nel luglio del 1944, i primi numeri della rivista Noi Donne.
Nell’agosto del 1944 ritorna a Roma, dove continua ad occuparsi della rivista fino al 1945, e partecipa alla costituzione dell’Unione Donne Italiane (UDI).
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, è eletta all’Assemblea Costituente e quindi come parlamentare comunista dal 1948 al 1958.
Fino alla sua morte, avvenuta il 19 gennaio 2006 a Roma, si impegna in politica estera e si interessa ai problemi del Mezzogiorno e delle donne. Inoltre, per anni, è attiva nella presidenza dell’ANPPIA – Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti.
Bibliografia e approfondimenti:
– Maria Teresa Antonia Morelli (a cura di), Le donne della Costituente, Collana Fondazione della Camera dei Deputati, Editori Laterza, Roma-Bari 2007;
– Patrizia Gabrielli, Il 1946, le donne, la Repubblica, Donzelli Editore, Roma 2009.