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Ettore Cervi
Nato a Gattatico (RE)

il   02/06/1921

Morto a Reggio Emilia (RE)

il   28/12/1943

Ultimo di nove figli (di cui sette fratelli e due sorelle), Ettore Cervi nasce nel 1921 a Campegine, in provincia di Reggio Emilia, da Alcide e Genoeffa Cocconi.
Nel 1934 il padre prende in affitto un podere in località Campi Rossi, nel Comune di Gattatico (RE), lasciando così la condizione di mezzadri per quella di affittuari: un cambiamento importante che darà modo ai sette fratelli, ormai tutti in età da lavoro, di creare un’azienda agricola solida e razionale grazie a nuovi metodi e modi per migliorare la produzione.
“Contadini di scienza”: così vengono chiamati i Cervi che, oltre ad una personale passione per lo studio, diventano sempre più esperti grazie ai corsi istituiti dalla Cattedra Ambulante di Agricoltura.
Ettore, insieme ai fratelli Aldo e Agostino, si occupa dei lavori agricoli. Inoltre, grazie al continuo potenziamento e miglioramento delle coltivazioni e dell’allevamento si arriva a produrre non più solo per l’autoconsumo familiare, ma soprattutto per il mercato. E così, sempre Ettore, insieme al padre a ad Aldo, gira i mercati e le fiere, si occupa degli acquisti e delle vendite, tiene rapporti con i vari enti pubblici (Consorzi, ecc.) e con ditte private che si occupano di agricoltura.
Anche lui coinvolto nell’attività antifascista trasmessa in famiglia dal fratello Aldo, sarà però l’unico ad arruolarsi allo scoppio della guerra. Ritornato ben presto dal fronte jugoslavo, sarà con i fratelli nell’anno decisivo della loro storia: il 1943.
Il 25 luglio, infatti, alla caduta del fascismo, i Cervi festeggiano organizzando in piazza a Campegine una grande “pastasciuttata”.
Con la firma dell’Armistizio e l’occupazione tedesca del suolo italiano, i sette fratelli si gettano subito nella lotta ponendo le basi del futuro movimento partigiano nella zona ovest della pianura reggiana. La loro casa diventa base operativa e rifugio sicuro, mentre sul territorio iniziano le prime azioni della “banda” dei Cervi.
Catturati dai fascisti il 25 novembre 1943, a seguito di uno scontro e dell’incendio della loro abitazione, vengono portati insieme al padre e ad altri compagni nel carcere dei Servi di Reggio Emilia.
Il 28 dicembre, il giorno dopo l’uccisione del Segretario Comunale del Fascio di Bagnolo in Piano, Davide Onfiani, la GNR mette in atto la rappresaglia e fa fucilare i sette fratelli Cervi, insieme al compagno partigiano Quarto Camurri, presso il Poligono di tiro di Reggio Emilia.
Ad Ettore, come agli altri fratelli, è stata conferita la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria.

Bibliografia e approfondimenti:
– Alcide Cervi, I miei sette figli, (a cura di Renato Nicolai), Editori Riuniti, Roma 1955;
– Margherita Agoleti Cervi, Non c’era tempo per piangere, CGIL 1994;
– Paola Varesi, Claudio Silingardi, Il museo Cervi tra storia e memoria. Guida al percorso museale, Edizioni Istituto Alcide Cervi 2003;
– Istituto Cervi. Luogo di memoria e di ricerca per la storia della Resistenza e della cultura contadina, Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia 2008;
– AA.VV., I Cervi. Scritti e documenti, ANPI Reggio Emilia, 1973;
– Liano Fanti, Una storia di campagna. Vita e morte dei fratelli Cervi, Camunia, 1990;
– Aldo Ferretti (Toscanino), I Cervi, le idee, l’azione, ANPI Reggio Emilia, 1979;
– Antonio Greppi, I sette fratelli, Tecnograf, Reggio Emilia 2004.


Fonti
Le fonti correlate a:
Ettore Cervi

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