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Eraclio Cappannini
Nato a Jesi (AN)

il   08/01/1924

Morto a Arcevia (AN)

il   05/05/1944

Eraclio Cappannini nasce a Jesi (AN) l’8 gennaio 1924.
Figlio di un operaio comunista, frequenta l’Istituto industriale di Foligno (PG) e, non appena conseguito il diploma, viene chiamato a prestare servizio di leva nel 14° Reggimento “Compagnia Marconisti” a Belluno.
Dopo l’Armistizio riesce a sfuggire alla cattura da parte dei tedeschi e a ritornare a casa. Qui, rifiutata l’adesione alla RSI, nel novembre 1943 entra nella formazione partigiana che darà in seguito origine alla 5^ Brigata Garibaldi attiva nell’anconetano.
Eraclio diventa ben presto Capo di Stato Maggiore e prende parte a numerose azioni contro i nazifascisti: i combattimenti a Serra San Quirico (gennaio 1944); gli scontri nei dintorni di Cabernardi (aprile 1944); il sabotaggio dello stabilimento della Snia Viscosa di Arcevia, utilizzato fino a quel momento dai nazisti.
Per stroncare le azioni dei partigiani, i tedeschi sottopongono tutta la zona ad un massiccio rastrellamento e all’alba del 4 maggio 1944 Eraclio e i compagni Giuseppe Latieri, Giuseppe Milletti, Marino Patrignani e Dealdo Scipioni sono catturati in un’imboscata, probabilmente innescata da una delazione.
Incarcerati ad Arcevia, i cinque partigiani saranno giustiziati senza processo il giorno successivo (5 maggio) sotto le mura cittadine. Prima di morire, però, Eraclio riesce a scrivere ai genitori un commovente messaggio su un foglio di carta che sarà poi ritrovato a terra.
Dopo la liberazione Eraclio Cappannini è stato insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria.

Bibliografia e approfondimenti:
– Vittorio Graziosi, Una vita per la libertà. Il partigiano Eraclio, Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche, 2011;
– Piero Malvezzi, Giovanna Pirelli (a cura di), Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana. 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Einaudi, Torino 2003;
– per ulteriori informazioni è possibile consultare le pagine dedicate ad Eraclio Cappannini sui siti web dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e dell’INSMLI (Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia).


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