Enrico Ferrandi nasce a Cinisello Balsamo il 15 febbraio 1925.
La sua storia è legata alla Resistenza in Val d’Ossola. Fu, infatti, protagonista e superstite del rastrellamento della Valgrande nel giugno 1944, a seguito del quale si rifugiò in Svizzera, dove venne internato.
Tra i suoi ricordi occupa un posto centrale questo episodio da lui raccontato: “Dovevo andare a Cossogno ed ero imbottito di armi. Eravamo in due e ci avventurammo lungo una strada scoscesa, interrotta a un certo punto da una frana. Proprio in quel punto veniamo sorpresi da un fascista che ci ferma e inizia a deriderci dicendo che avrebbe scommesso sul fatto che noi fossimo disarmati, ben sapendo che così non era. Mario Rossi, che era con me, coglie lo scherzo e, riconoscendo il suo dialetto lombardo, inizia a parlare delle sue origini. Per farla breve, scopriamo che eravamo vicini di casa, avevamo amici e conoscenti in comune, ma eravamo su due fronti opposti. Non ci sono state altre parole: ci ha semplicemente lasciati andare. In fondo, eravamo amici. Era solo la guerra che ci aveva fatto diventare nemici.”
Bibliografia e approfondimenti: