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don Girolamo Giacomini
Nato a Ancona (AN)

il   16/09/1913

Don Girolamo Giacomini nasce ad Ancona il 16 settembre 1913, ultimo di quattro fratelli. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la famiglia si trasferisce a Firenze, dove nel 1919 il padre Ettore muore di spagnola.

Frequenta a Firenze il Collegio Eugeniano per i primi tre anni di ginnasio e nell’estate del 1928 si trasferisce ad Arona, dopo la morte della sorella Anita, maestra, a Firenze. Sua madre, Diomira Failoni, rimasta sola, volle riunirsi alla sorella che abitava ad Arona e poi morirà il 19 febbraio del 1935.

Ad Arona Girolamo conosce Carlo Berrini, in seguito docente di teologia dogmatica nel seminario di Novara, e la famiglia Torelli, tutti di chiaro orientamento antifascista.  Il 29 giugno del 1937 don Giacomini è ordinato prete.

Per due anni, dal 1938 al 1940, è coadiutore nella parrocchia di Galliate, assistente dell’Associazione Juventus Christi Regis. Qui incontra giovani, che vengono educati ad una identità umana e cristiana lontana dalla retorica, dal formalismo e dall’autoritarismo imperanti. Molti di loro matureranno un atteggiamento di aperta ribellione al fascismo.

Chiamato a Novara nell’ottobre del 1940 alla segreteria diocesana dell’Azione Cattolica, si occuperà in seguito dei giornali diocesani, di cui sarà direttore responsabile per una decina d’anni, e degli universitari, come assistente della FUCI.

Dopo l’8 settembre del 1943 prende parte all’attività clandestina nelle più svariate forme. Fa parte del servizio informazioni partigiane, tiene i contatti con diverse formazioni partigiane di montagna, diventa cappellano della Divisione partigiana “Remo Rabellotti” (un giovane di Galliate, partigiano della divisione Val Toce, fucilato dai nazifascisti), operante nel basso e medio novarese.

Sempre a Novara è presente in molteplici attività culturali. È parte attiva nell’organizzazione delle biennali d’Arte Sacra dal 1948 al 1962. È anche assistente del Cenacolo degli Artisti e del Comitato Messa dell’Artista. Collabora alla nascita del circolo cinematografico “Pasinetti” a cui seguirà il Circolo di Cultura Cinematografica, sostenuto dalla FUCI di Novara, iniziativa che in seguito fu trapiantata a Verbania.

Nel 1958 è nominato parroco di Santo Stefano di Pallanza, incarico che ricopre sino al 1990. Si spegne, dopo un progressivo e rapido declino, il 14 luglio del 1998.


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