Arturo Zamboni nasce il 2 agosto del 1904 a Brugneto, frazione del Comune di Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia.
Di professione contadino, nel corso degli anni Trenta diventa membro di un’organizzazione comunista clandestina operante nei territori di confine tra le province di Mantova, Modena e Reggio Emilia. L’attività antifascista di questo gruppo consiste principalmente nella diffusione di volantini clandestini.
Insieme ad altri compagni, viene arrestato a Gonzaga (MN) dalla polizia nell’aprile del 1935 e deferito al Tribunale Speciale. L’anno dopo è condannato a scontare 8 anni di reclusione (Tribunale Speciale, sentenza n.16 del 15 febbraio 1936). Ritorna a Gonzaga dopo due anni di carcere, in stato di libertà vigilata.
All’annuncio dell’Armistizio Arturo entra subito in una formazione partigiana e, sino alla Liberazione, combatte nelle file della 121^ Brigata Garibaldi “Arrigo Luppi”, operante nell’Oltrepo Mantovano.
Bibliografia ed approfondimenti:
– A. Dal Pont, A. Leonetti, P. Maiello, L. Zocchi, Aula IV. Tutti i processi del Tribunale Speciale Fascista, ANPPIA, Roma 1961;
– sito ufficiale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI).