Antonio Schivardi nasce a Corteno Golgi, in provincia di Brescia, nel 1910.
Maestro elementare, viene arruolato nella Sanità militare come sergente e nel 1935 partecipa alla guerra in Africa Orientale. Nel 1936 si trova in Libia e nel 1940 in Albania.
Ritornato in Italia dopo la morte in guerra di un fratello, viene assegnato all’Ospedale militare di Brescia dove rimane fino all’8 settembre 1943. All’annuncio dell’Armistizio, infatti, Schivardi si dà alla macchia e partecipa alla Resistenza aggregandosi ai primi partigiani operanti nella zona del Mortirolo, in Valle Camonica.
Con il nome di battaglia di “Toni”, diviene vice comandante di un distaccamento della Divisione Fiamme Verdi “Tito Speri”.
Il 15 agosto 1944 sulla strada Edolo-Aprica, vicino alla chiesa di Santicolo, cade in combattimento nel tentativo di catturare ostaggi con i quali negoziare lo scambio di un importante personaggio della Resistenza milanese.
Per le azioni compiute e per il sacrificio della sua vita, Antonio Schivardi è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria con la seguente motivazione:
“Organizzatore del primo gruppo partigiano in Alta Valcamonica, partecipava con magnifico ardore a tutte le azioni. Incaricato di effettuare un colpo di mano contro automezzi nemici, compiva da solo la missione, catturando tre ufficiali nazisti. Sopraggiunti improvvisamente alcuni automezzi di tedeschi, rifiutava di arrendersi e apriva il fuoco fino all’esaurimento delle munizioni. Completamente accerchiato, ad una nuova intimidazione di resa, rispondeva fieramente lanciandosi contro il nemico, con l’arma adoperata come clava, finché veniva stroncato da una raffica di mitraglia. Spirava consacrando con il suo sacrificio la gloria delle Fiamme Verdi. – Alta Valcamonica, 15 agosto 1944”
Bibliografia e approfondimenti: