Agide Sassi nasce nel 1922 a Vighizzolo, piccola frazione del comune di Cappella de’ Picenardi, in provincia di Cremona. La famiglia è composta dal padre Pietro, dalla madre Palmira Carnevali e da quattro figli: Adele, Natalina, Agide e Ornella.
Il padre Pietro partecipa alla Prima Guerra Mondiale (1915-1918), durante la quale contrae la tisi. Morirà poi nel 1926.
All’età di 12 anni, per alleggerire il peso della famiglia che vive su un piccolo appezzamento di terra di poco più di un ettaro, Agide viene mandato a lavorare a Guidizzolo (MN) in un caseificio di proprietà di una zia, dove rimane per circa due anni. Quando ritorna a Vighizzolo si guadagna da vivere facendo il contadino e il carrettiere presso un mugnaio.
Il 13 maggio 1941 viene arruolato nel 3° Reggimento Artiglieria Campale 7° Gruppo di Cremona, inquadrato nella Divisione “Acqui” Terzo Corpo d’Armata.
Il 4 agosto 1942 è inviato a Bari con il suo reggimento ed imbarcato per la Grecia: destinazione Argostoli sull’isola di Cefalonia, dove arriverà il 16 agosto 1942. Qui vive i drammatici momenti che seguono l’annuncio dell’Armistizio dell’8 settembre: un susseguirsi di giorni fatti di incertezze, paure, combattimenti che culmineranno in uno degli eccidi più efferati compiuti dai tedeschi a danno dei soldati italiani.
Sopravvissuto, il 29 settembre 1943 viene catturato dai tedeschi e trasferito prima a Patrasso e poi ad Atene. Da lì, caricato su una tradotta ferroviaria, inizierà un viaggio di oltre due anni attraverso l’Europa centrale, nel cuore della Seconda Guerra Mondiale: Salonicco, Sofia, Bucarest, Odessa, Budapest, Cecoslovacchia, zona di Breslaw (Germania), Brest Litovsk e Varsavia (Polonia), Minsk, Riga e Konigsberg (URSS). Sempre impiegato in lavori forzati, in Polonia passa anche nei campi di concentramento di Sobibor e Stutthof.
L’8 maggio 1945, dopo una ritirata verso Danzica, è preso in carico dall’Armata Rossa che, in seguito ad ulteriori spostamenti fra Polonia e Russia, lo restituisce alla Croce Rossa Italiana a Vienna.
Rimpatriato in Italia via Bolzano il 27 dicembre 1945, Agide arriva a casa e immediatamente viene ricoverato nell’ospedale di Bizzozzero (Varese). Viene dimesso l’8 giugno 1946 e definitivamente congedato dall’Esercito Italiano il 19 dicembre 1946.
Bibliografia e approfondimenti: