Un'Assemblea Costituente è un organo istituzionale eletto per lo più a suffragio ampio, se non universale, addetto a stilare e redigere una Costituzione.
I casi in cui si è venuta a formare nel nostro paese sono due: il primo, nel 1849, nei territori dello Stato pontificio in occasione della quale venne redatta la Costituzione della Repubblica romana; il secondo, nel 1946, in occasione della ricostruzione dell’Italia dopo la liberazione dalle forze nazi-fasciste, da cui nacque l’odierna Costituzione.
Una tra le prime decisioni prese fu di sottoporre a referendum popolare la scelta tra la forma di governo in essere in quegli anni (monarchia) e quella che poi verrà adottata successivamente (repubblica), oltre che le candidature per eleggere i membri della costituente, il 2 giugno del 1946.
Per Assemblea Costituente si intende generalmente un'assemblea eletta per lo più a suffragio ampio, se non universale, ed incaricata di redigere una Costituzione: l'assemblea costituente è, quindi, espressione per antonomasia del potere costituente. Nella storia costituzionale italiana, spiccano due casi eminenti di assemblea costituente. Il primo è rappresentato dall'Assemblea eletta a suffragio universale maschile nel 1849 nei territori dello Stato pontificio, che ha portato alla redazione della Costituzione della Repubblica romana, ispirata da Mazzini e approvata il giorno stesso in cui le truppe francesi occuparono la città di Roma. Il secondo è costituito dall'Assemblea costituente eletta a suffragio universale maschile e (per la prima volta) femminile nel 1946, dal cui fecondo lavoro nasce la Costituzione italiana vigente, entrata in vigore nel 1948. In proposito, per quanto riguarda quest'ultima, se in un primo tempo il d.lgs.lgt. n. 151/1944 aveva conferito all'Assemblea costituente il potere di decidere ogni aspetto della futura organizzazione costituzionale, il successivo d.lgs.lgt. n. 98/1946 ha rimesso la scelta della forma istituzionale (monarchia o repubblica) direttamente al corpo elettorale (come è accaduto nello stesso 1946), al cui responso sarebbe stata vincolata la futura Assemblea. Oltre ad esercitare il potere costituente, l’Assemblea costituente del 1946-1947 aveva anche un limitato potere legislativo (per il resto provvisoriamente delegato al Governo) su alcune materie cruciali, quali la legge elettorale del Senato, gli Statuti speciali, la legge sulla stampa (art. XVII disp. trans. fin. Cost.), nonché l’approvazione del Trattato di pace (c.d. Trattato di Parigi) del 1947.
Le elezioni per l'Assemblea Costituente si svolsero, al pari del referendum istituzionale, il 2 giugno 1946 e sanzionarono una variegata e plurale presenza di culture politiche. I grandi partiti di massa, Democrazia Cristiana, Partito Socialista Italiano e Partito Comunista Italiano, raccolsero poco meno del 75% dei voti. I liberali, egemoni nel periodo prefascista, si ridussero al 6,8%. Le diverse anime democratiche confluite nel Partito d'azione, particolarmente attive nell'antifascismo e nella Resistenza, superarono di poco il 2%, mentre il Pri oltrepassò il 4%. Sulla destra, monarchici e qualunquisti si assestarono intorno all'8% dei voti, raccolti in gran parte nel Mezzogiorno e nelle Isole, non sconvolti da due anni di occupazione tedesca e di guerra di liberazione. E furono i soli a svolgere un ruolo marginale nella scrittura della Costituzione, affidata a una commissione di 75 costituenti presieduta da Meuccio Ruini, esponente del radicalismo politico già ministro con Nitti nel prefascismo. Il lavoro dei 75 si suddivise in tre sottocommissioni. La prima si occupò dei diritti e doveri dei cittadini, la seconda dell'organizzazione dello Stato, la terza dei diritti e doveri dei cittadini nel campo sociale. A conclusione dei lavori, venne istituito un comitato ristretto di 18 deputati, che armonizzarono il lavoro precedente, stilando materialmente il progetto di Costituzione.
Bibliografia e approfondimenti: - per una bibliografia completa sul 2 giugno 1946 e sull'Assemblea Costituente è possibile consultare il Portale Storico della Camera dei Deputati.