Umberto Bizzoccoli nasce a Correggio il 19 settembre del 1903 da Gianbattista e Ricciarda Pedrazzoli, primo di tre fratelli. Suo padre faceva il birocciaio, poi divenne facchino alla stazione ferroviaria di Correggio. Il secondo fratello Remo (1905-1965) seguì le orme del padre come facchino di stazione.
Umberto frequenta le scuole elementari e poi le tre tecniche a Correggio. Fin da giovane si aggrega al Circolo Socialista di Correggio e ne ricopre il ruolo di segretario durante la battaglia per il rinnovamento rivoluzionario della FGS (Federazione dei Giovani Socialisti), a fianco di Agostino Zaccarelli.
Per sfuggire alle attenzioni repressive dei fascisti, nel maggio del 1921 si arruola nella Marina Militare come allievo torpediniere minatore a La Spezia e viene ammesso alla scuola di specializzazione di San Bartolomeo. Anche là viene raggiunto da un mandato di cattura, tramite le guardie regie: portato in carcere a Modena, viene massacrato di botte. Viene liberato per intervento della famiglia con l’aiuto dell’avvocato Ligabue, ma la violenza subita gli ha causato una tubercolosi che il dott. Azio Bernini cercherà di curare mandando Umberto, insieme alla madre e al fratello Walter, a Poggioraso di Sestola (Modena).
Umberto muore a 19 anni, il 22 febbraio del 1922, in seguito alla bastonatura che gli aveva lacerato i polmoni. Tre anni dopo morirà anche la madre, molto probabilmente per il grande dolore della perdita del figlio.
Bibliografia e approfondimenti:
– Ricerche Storiche. Rivista di storia della Resistenza reggiana, Istituto per la Storia della Resistenza e della guerra di Liberazione, Reggio Emilia, Anno V, n° 15, Dicembre 1971;
– Aldo Magnani, Sessant’anni di un militante comunista reggiano, Teti Editore, Milano 1982.