Riviero Limonta, da tutti conosciuto con il nome di Oliviero, nasce a Barzago (CO) il 28 gennaio 1923.
Residente a Cinisello Balsamo (MI), svolgeva la professione di apprendista lattoniere nella V Sezione della Breda.
La notte tra il 13 e il 14 marzo viene arrestato presso la sua abitazione dai militi fascisti con l’accusa di aver partecipato allo sciopero che, a partire dal 1° marzo 1944, aveva bloccato per otto giorni le più grandi fabbriche del Nord.
Quella stessa notte sono prelevati dalle loro case altri operai delle fabbriche di Sesto San Giovanni (MI) e, due settimane dopo, viene arrestato e deportato anche lo zio di Oliviero, Carlo Limonta.
Dopo essere stato rinchiuso a Milano, prima a San Fedele e poi nel carcere di San Vittore, ed essere stato condotto a Bergamo e incarcerato nella Caserma Umberto I, il 17 marzo Riviero Limonta è caricato su vagoni piombati è trasferito nel campo austriaco di Mauthausen. Nel lager gli viene assegnata la matricola n. 58942. Trasferito nuovamente nel sottocampo del Castello di Hartheim, muore il 24 agosto 1944.
Ai familiari sarà corrisposto il premio di solidarietà nazionale di L. 2.000, previsto per i congiunti dei caduti per la lotta di Liberazione nazionale ai quali è rilasciato anche il Certificato al Patriota.
Dopo la Liberazione gli verrà riconosciuta, per un periodo di diciassette mesi e sedici giorni, la qualifica di partigiano operante nella 108^ Brigata Garibaldi SAP “Daniele Martelosio”.
Il Comune di Cinisello Balsamo (MI) gli ha intitolato una via cittadina.
Bibliografia e approfondimenti: