Italo Gariboldi, generale italiano, nasce a Lodi il 20 aprile 1879 da Ercole e Maria Crocciolani.
In oltre 40 anni di vita militare ha partecipato alle campagne di guerra italiane, ricoperto importanti ruoli all’interno dello Stato Maggiore e ricevuto numerose onorificenze nazionali e straniere.
Di seguito, le tappe fondamentali della sua carriera militare da sottotenente di fanteria fino alla nomina di generale di Corpo d’Armata:
– ottobre 1898, compiuti gli studi militari a Milano e a Roma, viene nominato sottotenente di fanteria;
– 1911-1912, con il grado di capitano partecipa alla guerra italo-turca;
– novembre 1915-ottobre 1917, fa parte del corpo di Stato Maggiore, prima come maggiore e poi come tenente colonnello;
– gennaio 1918, viene nominato colonnello e, per la sua partecipazione alla Prima Guerra Mondiale (ritirata dal Cadore e azione sul Grappa come capo dell’ufficio operazioni della 4^ Armata) ottiene la Medaglia d’Argento al Valor Militare e il cavalierato dell’Ordine Militare di Savoia;
– 1919, è capo di Stato Maggiore della 77^ Divisione a Volosca (Fiume);
– dal 1920 al 1925, regge la delegazione italiana per la definizione dei confini con la Jugoslavia;
– 1926, è a capo del 26° Reggimento fanteria;
– 1931, viene nominato generale e dirige in successione la V Brigata di fanteria, la Regia Accademia di fanteria e cavalleria di Modena e la Scuola di Applicazione di fanteria a Parma;
– dal 1935 è membro del Consiglio dell’Esercito;
– 1936, comanda la divisione di fanteria Sabauda I in Africa Orientale. In seguito, diventa governatore della città di Addis Abeba e capo di Stato Maggiore del governo dell’Africa Orientale Italiana: in questo periodo si impegna nella repressione della resistenza abissina, in si fa uso di iprite e si ordinano esecuzioni sommarie;
– febbraio 1938, rimpatriato in Italia, viene promosso generale di Corpo d’Armata per meriti eccezionali e riceve una seconda Medaglia d’Argento al Valor Militare, una Croce al Merito, la commenda dell’Ordine Militare di Savoia, nonché il titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine coloniale della Stella d’Italia;
– 11 giugno 1940-11 febbraio 1941, è al comando della 5^ Armata in Tripolitania;
– 2 luglio 1940, diventa vicecomandante delle forze italiane in Libia e nei primi mesi del 1941 succede al maresciallo Rodolfo Graziani al Comando Superiore (11 febbraio) e nel Governatorato generale della Libia (24 marzo);
– 19 luglio 1941, dopo una serie di operazioni che avevano reso molto tesi i rapporti con il generale tedesco Rommel, viene rimpatriato e aggregato senza precise mansioni al comando supremo. Intanto diventa Grande Ufficiale e poi cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro e riceve la Medaglia Mauriziana;
– primavera 1942, gli viene affidato il comando dell’8^ Armata che nel luglio successivo è inviata in Russia, sul fronte del Don;
– 8 giugno 1943, ormai rientrato in Italia dopo la disfatta delle truppe italiane in Unione Sovietica, riceve da Hitler la Ritterkreuz (Croce di Ferro).
Nel settembre 1943 Gariboldi è a Padova, sempre al comando dell’8^ Armata in fase di ricostruzione. Dopo l’annuncio dell’Armistizio, essendosi rifiutato di collaborare ulteriormente con i tedeschi e per il fatto che fra le sue truppe si stessero verificando episodi di resistenza spontanea, il generale italiano viene arrestato dagli stessi tedeschi il 15 settembre, internato in Germania e in seguito consegnato al governo della Repubblica Sociale Italiana, che lo processa e lo condanna a 10 anni di reclusione.
Gariboldi riuscirà ad evadere prima della Liberazione del 1945 e vivrà indisturbato a Roma fino all’età di 91 anni.
Bibliografia e approfondimenti: