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Guastalla (RE)

Comune emiliano in provincia di Reggio Emilia, Guastalla è il principale centro della Bassa reggiana. Distante circa 30 km da Reggio Emilia, Parma e Mantova, la cittadina è situata nella Val Padana, in posizione strategica sulla riva destra del fiume Po. Proprio il Po, e in particolare la valorizzazione turistica del suo lido, fu uno dei fenomeni più eclatanti del ventennio fascista a Guastalla. Infatti, dopo il rafforzamento sul piano economico dell'agricoltura come settore trainante e l'impegno del Regime nell'ambizioso progetto di bonifica integrale, nel 1927 fu ultimata la costruzione del ponte in chiatte sul fiume, grazie al quale risultò più agevole raggiungere il Mantovano. Nel 1936 il comune di Guastalla acquisì anche lo Chalet, edificato nel 1919 e divenuto sede privilegiata di balli, feste e spettacoli; la Società Sportiva Canottieri Eridano si impegnò nell'organizzazione di manifestazioni ed attività ricreative; le Ferrovie Reggiane garantirono il trasporto di villeggianti da Reggio Emilia, Parma e Carpi. Dall'agosto del 1928, inoltre, fu attivata la colonia elioterapica per ragazzi, l'iniziative a carattere assistenziale più rilevante tra quelle promosse dal Regime a Guastalla. Fu promossa anche una competizione di stampo sportivo-militare, la Traversata del Po, che acquisì rilevanza nazionale e consisteva nell'attraversamento a nuoto del Po, partendo dalla sponda mantovana, con l'aggiunta di tratti da percorrere di corsa sull'arenile. Fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, dunque, la società guastallese fu fortemente impregnata delle iniziative sportive e culturali del Regime Fascista che, in questa zona, poté contare per lunghi anni su un'effettiva base di consensi nel ceto medio-alto e in certi settori del sottoproletariato. Dall'altro lato, l'Antifascismo a Guastalla rimase un fenomeno circoscritto, alimentato quasi esclusivamente dai militanti comunisti, concentrati soprattutto nella frazione di San Rocco, che negli anni Trenta si organizzarono in cellule ed iniziarono un'attività di propaganda sovversiva all'interno dello stesso sindacato fascista. La guerra significò per la gente nuovi sacrifici, aumentando il malcontento e facendo sviluppare i primi germi di dissoluzione del regime. Il 26 luglio 1943, all'indomani della destituzione e dell'arresto di Mussolini, in città esplose l'entusiasmo popolare con l'abbattimento delle insegne fasciste e la distruzione dei ritratti e dei busti del Duce. In previsione della lotta armata i comunisti costituirono alcune "società sportive", il cui compito consisteva nel reperire armi e munizioni e nel creare una rete di case di latitanza. Dopo l'8 settembre 1943 i tedeschi occuparono militarmente la città e iniziarono le operazioni di vari gruppi di partigiani. Il principale era il Distaccamento "Guastalla" che sarebbe poi confluito nella 77^ Brigata SAP "Fratelli Manfredi". Tale distaccamento poté contare su circa 150 effettivi e si segnalò, tra l'altro, per l'azione portata a termine il 26 settembre 1944, quando fu colto di sorpresa e disarmato il presidio Todt di stanza presso il Palazzo San Carlo. Complessivamente furono quasi 200 i guastallesi attivamente impegnati nella lotta di liberazione e circa una trentina furono coloro che persero la vita, considerando anche i caduti dei campi di prigionia. Nel marzo 1944 si costituì il CLN - Comitato di Liberazione Nazionale comunale che, in collaborazione con alcune influenti personalità cittadine, diresse la lotta fino al 23 aprile 1945, giorno della liberazione di Guastalla.

Bibliografia e approfondimenti:

  • Luca Bisi, Tiziano Soresina, Guastalla: venti secoli di storia, Amministrazione Comunale di Guastalla, 1990;
  • Antonio Canovi, Marco Fincardi, Guastalla in chiaroscuro. Il racconto storico di una piccola città in guerra (1938-1945), Aemilia University Press, Reggio Emilia 2011;
  • sito ufficiale del Comune di Guastalla.

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