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Luigi Pacchetti
Nato a Cinisello Balsamo (MI)

il   02/02/1907

Antifascista della prima ora, durante gli anni del regime Luigi Pacchetti, detto il “Ginett”, lavora a Cinisello Balsamo come calzolaio e, oltre a mettere a disposizione la sua bottega come sede degli incontri clandestini, fa opera di infiltrazione nel dopolavoro fascista per svolgervi propaganda politica e per prendere informazioni in merito all’organizzazione da poi riferire ai dirigenti della cellula antifascista operante a nord di Milano.
Nel 1934 viene arrestato nella sua bottega insieme ad altri compagni, tra cui Carlo Villa, Achille Rossetti, Ambrogio Sironi, Natale Sala, Giuseppe Trezzi e Carlo Tabini.
Accusato di propaganda sovversiva, viene rilasciato tra il 1936 e il 1938 e sottoposto a sorveglianza, costretto a vivere in uno stato di libertà vigilata.
Le regole che disciplinano la sua condizione sono più o meno le stesse imposte ad altri che si trovano nella sua stessa situazione:
1. Obbligo di darsi a stabile lavoro nel più breve tempo possibile;
2. Divieto di trattenersi fuori la propria abitazione dal tramonto al levare del sole;
3. Divieto di associarsi abitualmente a persone pregiudicate;
4. Divieto di portare indosso armi proprie e altri strumenti volti ad offendere;
5. Divieto di frequentare pubbliche riunioni, spettacoli, teatri, fiere, feste pubbliche e private;
6. Divieto di frequentare postriboli, osterie ed esercizi pubblici;
7. Obbligo di presentarsi due volte al mese ed ogni volta ne sarà richiesto alla autorità incaricata dalla vigilanza;
8. Obbligo di soggiornare a Cinisello e di presentarsi tutte le domeniche all’autorità di Pubblica Sicurezza nelle ore da questa fissate;
9. Divieto di variare la scelta abitazione senza darne preventivo avviso all’ufficio locale di Pubblica Sicurezza e di allontanarsi dal comune di dimora senza il permesso scritto di detta Autorità;
10. Obbligo di portare con sé la Carta Precettiva e di esibirla ad ogni richiesta di funzionari e agenti Pubblica Sicurezza;
11. Divieto di allontanarsi dal Comune di Cinisello Balsamo senza autorizzazione del giudice di sorveglianza e di cambiare abitazione senza il permesso di Pubblica Sicurezza.
Durante la Seconda Guerra Mondiale l’impegno di Pacchetti confluirà nella lotta resistenziale: diventa infatti partigiano nella 119^ Brigata Garibaldi SAP “Quintino di Vona”. Nel gennaio 1945 viene arrestato dalla X Mas e portato in carcere dove, nonostante le torture e le sevizie fatte allo scopo di ottenere una confessione, riesce a mantenere il silenzio. Rimarrà prigioniero fino alla Liberazione.
Luigi Pacchetti è stato anche membro del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) locale.

Bibliografia e approfondimenti:


Fonti
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