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Home Page   >    Persone    >    Karl Friederich Otto Wolff
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Karl Friederich Otto Wolff
Nato a Darmstadt (GERMANIA)

il   13/05/1900

Morto a Rosenheim (GERMANIA)

il   17/07/1984

Karl Friederich Otto Wolff nasce il 13 maggio 1900 a Darmstadt, nella regione tedesca dell’Assia.
Appena diciassettenne si arruola nell’esercito tedesco durante la Prima Guerra Mondiale e raggiunge il grado di capitano.
Nel 1931 si iscrive al Partito Nazista ed entra nelle SS, trovandosi ben presto a capo dello Stato Maggiore generale di Himmler. Nel 1939 viene anche nominato ufficiale di collegamento tra Himmler e Hitler.
Durante la Seconda Guerra Mondiale è in Italia dove, dal febbraio all’ottobre del 1944, ricopre la carica di Governatore militare e Comandante Supremo delle SS e della Polizia nel nord della penisola.
Al suo nome sono legate le trattative segrete della resa tedesca con gli Alleati. Già il 10 maggio 1944, infatti, aveva avuto un incontro segreto in Vaticano con papa Pio XII, organizzato dal colonnello Eugen Dollmann e dalla nobildonna Virginia Bourbon del Monte allo scopo di evitare spargimenti di sangue al momento del ritiro delle truppe tedesche incalzate dagli Alleati ormai sbarcati fin da gennaio ad Anzio.
A partire dall’ottobre 1944, poi, inizia i contatti con i comandi partigiani per il possibile ritiro delle truppe tedesche dall’Italia e, a tal proposito, tra marzo e aprile 1945 si incontra con Allen Dulles, capo del Servizio Segreto statunitense, e con i generali Terence Airey, inglese, e Lyman Lemnitzer, americano. Infine, nell’aprile 1945 Wolff, all’insaputa di Hitler, negozia la resa con gli Alleati di tutte le forze tedesche operanti in Italia (Operazione Sunrise).
A differenza di quanto si possa pensare leggendo fin qui la sua biografia, Karl Wolff era un nazista convinto e un fedelissimo del Führer, e le ragioni del suo intervento furono essenzialmente di carattere personale: consapevole della imminente fine del Terzo Reich, con la sua iniziativa tentava di evitare una condanna per crimini di guerra. E in effetti il generale, imprigionato alla fine della guerra fino al 1949, non viene incriminato nel processo di Norimberga proprio grazie all’interessamento di Dulles.
Appena scarcerato dagli Alleati, è portato di fronte a un tribunale tedesco e condannato a quattro anni di prigione, ma in realtà vi trascorre una sola settimana grazie all’appoggio dei dirigenti dei Servizi Segreti americani.
Nel 1962 è nuovamente processato per aver preso parte alla deportazione di 300.000 ebrei verso il campo di concentramento di Treblinka e condannato a quindici anni di prigione: viene rilasciato dopo sei anni per motivi di salute.
Dopo la scarcerazione Wolff ha continuato a vivere nella Germania Federale fino alla morte avvenuta nel luglio 1984 a Rosenheim, in Baviera.

Bibliografia e approfondimenti:

  • E. Aga Rossi, B.F. Smith, Operazione Sunrise. La resa tedesca in Italia 2 maggio 1945, Mondadori, Milano 2005.

Fonti
Extra

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