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Antenore Cervi
Nato a Campegine (RE)

il   01/01/1906

Morto a Reggio Emilia (RE)

il   28/12/1943

Secondo di nove figli (di cui sette fratelli e due sorelle), Antenore Cervi nasce nel 1906 a Campegine, in provincia di Reggio Emilia, da Alcide e Genoeffa Cocconi.
Nel 1933 sposa Margherita Agoleti e, l’anno successivo, insieme al padre e ai fratelli, si trasferisce in località Campi Rossi, nel Comune di Gattatico (RE), su un podere preso in affitto: un cambiamento importante che permetterà ai Cervi di lasciare la condizione di mezzadri e finalmente provare a realizzare le loro idee di rinnovamento agricolo.
“Contadini di scienza”: così vengono chiamati i sette fratelli che, oltre ad una personale passione per lo studio, diventano sempre più esperti grazie ai corsi istituiti dalla Cattedra Ambulante di Agricoltura.
Antenore, insieme al fratello Ovidio, si occupa principalmente della stalla nel cui potenziamento investe molte energie nel corso degli anni Trenta.
Sebbene i più politicizzati tra i fratelli fossero Aldo e Gelindo, anche Antenore come il resto della famiglia abbraccia gli ideali di giustizia e di impegno che ben presto si traducono in attività di propaganda antifascista e diffusione clandestina.
Col lo scoppio della guerra essi diventano un solido punto di riferimento per l’antifascismo locale: grazie a vari stratagemmi evitano l’arruolamento, ad esclusione del fratello minore Ettore, ma soprattutto boicottano l’ammasso e si dotano di strumenti per produrre in proprio burro e grappa.
Il 1943 è l’anno decisivo per la storia dei Cervi, a partire dal 25 luglio quando la caduta del regime fascista viene festeggiata con una grande “pastasciuttata” in piazza a Campegine.
Con la firma dell’Armistizio e l’occupazione tedesca del suolo italiano, i fratelli Cervi si gettano subito nella lotta ponendo le basi del futuro movimento partigiano nella zona ovest della pianura reggiana. La loro casa diventa base operativa e rifugio sicuro, mentre sul territorio iniziano le prime azioni della “banda” dei Cervi.
A seguito di uno scontro e dell’incendio della loro abitazione, il 25 novembre 1943 vengono catturati dai fascisti, insieme al padre e ad altri compagni, e portati al carcere dei Servi a Reggio Emilia.
Il 28 dicembre 1943, giorno dopo l’uccisione del Segretario Comunale del Fascio di Bagnolo in Piano, Davide Onfiani, la Guardia Nazionale Repubblicana attua la sua rappresaglia e Antenore e i suoi fratelli, insieme al compagno partigiano Quarto Camurri, vengono fucilati al Poligono di tiro di Reggio Emilia.
Ad Antenore, come agli altri fratelli Cervi, è stata conferita la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria.

Bibliografia e approfondimenti:
– Alcide Cervi, I miei sette figli, (a cura di Renato Nicolai), Editori Riuniti, Roma 1955;
– Margherita Agoleti Cervi, Non c’era tempo per piangere, CGIL 1994;
– Paola Varesi, Claudio Silingardi, Il museo Cervi tra storia e memoria. Guida al percorso museale, Edizioni Istituto Alcide Cervi 2003;
– Istituto Cervi. Luogo di memoria e di ricerca per la storia della Resistenza e della cultura contadina, Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia 2008;
– AA.VV., I Cervi. Scritti e documenti, ANPI Reggio Emilia, 1973;
– Liano Fanti, Una storia di campagna. Vita e morte dei fratelli Cervi, Camunia, 1990;
– Aldo Ferretti (Toscanino), I Cervi, le idee, l’azione, ANPI Reggio Emilia, 1979;
– Antonio Greppi, I sette fratelli, Tecnograf, Reggio Emilia 2004.


Fonti
Le fonti correlate a:
Antenore Cervi

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