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Angiola Minella Molinari
Nata a Torino (TO)

il   03/02/1920

Morta a Torino (TO)

il   12/03/1988

Angiola Minella nasce a Torino nel 1920 in una benestante famiglia borghese. Il padre, direttore generale della Reale Mutua Assicurazioni, cade vittima di un attentato fascista nel 1932, e il luttuoso episodio segna in modo indelebile la vita di Angiola, allora dodicenne. La ragazza frequenta la migliore scuola di Torino e intanto coltiva il sogno di diventare medico. Ma non sarà possibile: il progetto incontra la ferma opposizione materna e, dopo essersi diplomata, Angiola deve ripiegare su studi letterari, che preludono a un futuro di insegnante.
Intanto è scoppiata la guerra e nei primi bombardamenti la casa di Torino viene danneggiata, così Angiola, insieme alla madre e alla sorella minore, nel maggio del 1942 sfolla a Noli; qui la famiglia possiede un alloggio dove da sempre passa le vacanze estive.
Nel 1943 Angiola entra come volontaria nella Croce Rossa, realizzando in qualche modo il suo desiderio di essere utile al prossimo in difficoltà, e nel ’44 aderisce alla Resistenza, prima in un gruppo badogliano del Cuneese, in seguito nella brigate Garibaldi che operano nel Savonese. Il suo nome di battaglia è Lola, il soprannome con cui viene chiamata in famiglia e dagli amici. Anche la sorella Maria Pia, diciassettenne, segue le sue orme e diventa staffetta partigiana.
Terminato il conflitto, Angiola sposa civilmente il suo partigiano, contravvenendo alle abitudini consolidate dell’ambiente da cui proviene e alle aspettative famigliari. Da questo matrimonio nascerà, nel 1950, la figlia Laura.
Nel primo dopoguerra il Paese è a pezzi: molte fabbriche sono distrutte, mancano le case, molti sono gli orfani abbandonati a sé stessi. Ma le energie non mancano: nel clima fervido del momento Angiola Minella si attiva con passione in favore dei minori in difficoltà. Insieme a Nadia Spano promuove una catena di solidarietà e cinquanta bambini di Napoli trovano ospitalità presso famiglie savonesi. Alcuni vi rimarranno.
L’impegno di Angela si esprime anche nell’azione politica: è responsabile della Commissione femminile nella segreteria della federazione del PCI di Savona e consigliera comunale (le prime elezioni amministrative a Savona si tengono nel marzo del ’46), nonché dirigente dell’UDI.
Nel giugno del 1946 viene eletta per la Costituente e si trova così a far parte della piccola pattuglia di donne (ventuno, il 3,7% del totale dei costituenti) che per la prima volta nella storia dell’Italia hanno la possibilità di contribuire a decidere i destini del Paese. Angiola Minella fa parte del gruppo delle nove comuniste; ci sono poi altrettante democristiane, due socialiste, una qualunquista.
Nell’assemblea la Minella non interviene, ma presenta insieme ad altri diverse interrogazioni. E’ l’inizio di una lunga carriera politica: verrà rieletta alla Camera nel ’48 e poi nel ’58, mentre nel ’63 passerà al Senato, dove rimarrà fino al ‘72. Sempre nelle liste del PCI.
Tra i suoi interessi vi fu sicuramente l’impegno a favore delle donne (rappresentò il Movimento femminile democratico italiano nella segreteria della Federazione internazionale femminile a Berlino tra il ’53 e il ’58); successivamente si occupò di problemi riguardanti la sanità, come vicepresidente della Commissione Igiene e Sanità dal ‘58, poi come segretaria della stessa Commissione del Senato nel ’63 e infine come vicepresidente della stessa nel ‘68. A Palazzo Madama si dedicò con particolare impegno alla riforma dell’assistenza sanitaria e ospedaliera e del servizio per l’assistenza alla maternità e all’infanzia.
Angiola Minella Molinari morì il 12 marzo del 1988

Bibliografia e approfondimenti:
– Maria Teresa Antonia Morelli (a cura di), Le donne della Costituente, Collana Fondazione della Camera dei Deputati, Editori Laterza, Roma-Bari 2007;
– Patrizia Gabrielli, Il 1946, le donne, la Repubblica, Donzelli Editore, Roma 2009.


Fonti
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