Il Manifesto di Verona definiva i punti principali della politica del Partito Fascista Repubblicano.
Approvato durante il Congresso del Partito che si tenne a Verona il 15 e 16 novembre del 1943, può essere definito come l'atto costitutivo della Repubblica Sociale Italiana. Nel suo preambolo il manifesto, che si ricollega alle Leggi razziali fasciste, "addita nella continuazione della guerra a fianco della Germania e del Giappone fino alla vittoria finale e nella rapida ricostituzione delle Forze Armate destinate a operare accanto ai valorosi soldati dal Führer le mete che sovrastano a qualunque altra in importanza e urgenza".
Inoltre, riesumava, nel tentativo di conquistare il consenso popolare, le formule rivoluzionarie del fascismo e prevedeva, tra l'altro, l'abbandono delle corporazioni e la creazione di una Confederazione Nazionale del Lavoro, forme avanzate di legislazione e la partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese.
Bibliografia e approfondimenti: