memorieincammino.it
Testimonianze, documenti, immagini di un'Italia in trasformazione (1922-1945)
Sono presenti 1178 fonti
memorieincammino.it
Testimonianze, documenti, immagini di un'Italia in trasformazione (1922-1945)
Sono presenti 1178 fonti
memorieincammino.it
Testimonianze, documenti, immagini di un'Italia in trasformazione (1922-1945)
Sono presenti 1178 fonti
Memorie in cammino è ottimizzato per una visualizzazine in verticale.
Ti invitiamo a ruotare il dispositivo.

Luoghi

Home Page   >    Luoghi    >    Santo Stefano d’Aveto (GE)
Search
Generic filters
Filtra i risultati:

Santo Stefano d’Aveto (GE)

Comune montano della provincia di Genova in Liguria, Santo Stefano d'Aveto è situato nell'alta valle del torrente Aveto, in un conca alpestre dominata dal Monte Maggiorasca. Il territorio si estende all'estremità nord-orientale della provincia ligure, al confine con quelle emiliane di Parma e Piacenza. Originariamente caratterizzato da un'economia agro-pastorale, oggi Santo Stefano d'Aveto è un'apprezzata stazione di soggiorno estivo e di attività turistico-sportive invernali, nonché punto di partenza di interessanti escursioni naturalistiche e di alta montagna. Il territorio, inoltre, è costellato di segni che ricordano le vicende della Seconda Guerra Mondiale e, in particolare, episodi legati alla lotta di Liberazione. Nell'atrio del Palazzo del Comune, per esempio, è collocata una cappella con altare e croce per i caduti di tutte le guerre e i partigiani. Durante gli anni della Resistenza, Santo Stefano d'Aveto rientrava nella VI Zona Operativa Partigiana, una vasta area del territorio ligure, alessandrino, pavese e piacentino, ed era situato lungo la provinciale Bobbio-Chiavari. Nell'alta Val d'Aveto e Val di Ceno, sui monti Penna e Tomarlo, operava la 57^ Brigata Garibaldi "Berto", dipendente dalla Divisione "Cichero". Il piano germanico per controllare le vie di comunicazione fra Toscana, Liguria e Valle del Po portò a combattimenti, stragi, fucilazioni, saccheggi e incendi: oltre 6.000 nazifascisti, ben armati, contro poco meno di 2.000 partigiani, con poche armi e scarse munizioni. Nell'agosto del 1944, tuttavia, i "ribelli" riuscirono a respingere più volte il nemico, costringendolo a chiedere rinforzi. Il 27 agosto 1944 si svolse la Battaglia di Allegrezze, frazione di Santo Stefano d'Aveto: soldati nazifascisti, penetrati nella valle per compiere un rastrellamento contro i partigiani locali, furono attaccati da questi ultimi lungo la strada. Nello scontro morirono 5 soldati e 37 rimasero feriti, mentre nello schieramento partigiano fu colpito a morte Silvio Solimano, detto "Berto". A scopo punitivo, il 29 agosto successivo, il maggiore Girolamo Candelo, comandante del contingente nazifascista, ordinò una rappresaglia dando alle fiamme il paese di Allegrezze; nel rogo furono risparmiate la locale chiesa, la canonica e la scuola. Era comunque emerso il compito principale delle formazioni della VI Zona, ovvero lo sbarramento ai nemici delle strade tra valle del Po, Riviera Ligure e Italia Centrale; funzione che fu mantenuta con scontri e operazioni fino alla liberazione definitiva. Per quanto riguarda Santo Stefano d'Aveto, va ricordata anche l'opera delle suore della "Virgo Potens" che, sfollate da Sestri Ponente, curarono durante la loro permanenza in paese partigiani e rifugiati.

Bibliografia e approfondimenti:


Fonti
Soci

Naviga in memorieincammino.it

Tutte le pagine che navigherai le ritroverai in quest'area.

Memorie in cammino