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San Colombano Certenoli (GE)

Comune ligure in provincia di Genova, San Colombano Certenoli si estende su un vasto territorio, il più grande della Val Fontanabuona, compreso tra il passo dell'Anchetta e il monte Ramaceto; nel territorio è compresa anche la Val Cichero la quale separa il Comune dalla Valle Sturla. Le frazioni che costituiscono San Colombano sono: Aveggio, Baranzuolo, Bavaggi, Calvari, Camposasco, Celesia, Certenoli, Chiesa Nuova (sede comunale), Cichero, Maggi, Mezzavalle, Romaggi, San Colombano e San Martino al Monte. Il Comune ha ricevuto la Croce di Guerra al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana. Durante la Seconda Guerra Mondiale, infatti, subito dopo l'8 settembre, la frazione di Cichero ospitò i primi partigiani armati e, proprio per questo, la Divisione Garibaldi che operò in questa zona dell'Appennino ligure-piemontese prese il nome di Divisione "Cichero". A Cichero nacque, per iniziativa di Aldo Gastaldi ed altri capi partigiani, il famoso Codice Cichero, che imponeva ai "ribelli" severe regole di comportamento, nonostante condizioni di vita al limite della sopravvivenza; il codice si diffuse fra tutte le formazioni. La presenza dei partigiani e il sostegno della popolazione alla lotta di Liberazione furono pagati ad un alto prezzo: numerose furono le rappresaglie, come il rastrellamento nazifascista in Val Cichero tra il 16 e il 19 luglio 1944, e le fucilazioni che colpirono gli abitanti delle diverse frazioni del Comune. Inoltre, nel 1941, tra le località di Pian di Coreglia (Coreglia Ligure) e Calvari, il Genio Militare della Caserma di Caperana (Chiavari) costruì un campo di concentramento: si trattava del 52° Campo per prigionieri di guerra, soprattutto soldati inglesi o del Commonwealth catturati in Africa. La struttura arrivò ad accogliere fino a 15.000 prigionieri per una capienza massima di 4.000 persone. Dal Campo 52 i prigionieri partivano per i campi di sterminio polacchi, primo fra tutti, il lager di Auschwitz. Ammassati nei vagoni piombati, passando per Chiavari e Genova Brignole, i treni con i deportati partivano dal binario 21 di Milano. In totale furono deportate 868 persone e ne tornarono vive poco più di un centinaio.

Bibliografia e approfondimenti:


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