Comune lombardo, Roncoferraro è in provincia di Mantova e fa parte del Parco del Mincio. Il territorio si compone di numerosi centri abitati e frazioni: Barbasso, Barbassolo, Cadè, Casale, Castelletto Borgo, Garolda, Governolo, Nosedole, Pontemerlano, Villa Garibaldi. Negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, il mantovano non si distinse per un consistente movimento resistenziale, soprattutto se paragonato a quello delle zone limitrofe. Certamente la configurazione geografica del territorio ha contato molto, ma ancora più determinante è stato il fatto che dopo l'8 settembre 1943 Mantova e i dintorni divennero un importante crocevia per l'ingresso delle armate tedesche e un formidabile caposaldo per il mantenimento di forze di riserva. Ciononostante, anche in questa zona si diede vita a formazioni partigiane che, soprattutto nel corso dell'estate del 1944, raggiunsero una notevole consistenza ed efficienza. A Roncoferraro, Casteldario e Castelbelforte operò la 71^ Brigata "Matteotti", la cui attività clandestina ebbe inizio nel luglio 1944. In numerose riunioni segrete furono discussi i particolari di un piano organizzato di propaganda, sabotaggio e insurrezione e fu data priorità alla provvista dell'equipaggiamento di armi e munizioni per le diverse SAP che si erano costituite in città. Azioni di disturbo e di sabotaggio furono portate a termine tra l'ottobre 1944 e il gennaio 1945 con lo scopo particolare di disarmare i tedeschi e le Brigate Nere. Con l'avvicinarsi della primavera del 1945 furono predisposti i piani e i tempi dell'insurrezione armata che prese avvio il 22 aprile. La lotta armata si protrasse fino alla fine del mese e vide le formazioni partigiane mantovane affiancate ai reparti alleati per snidare gli ultimi reparti tedeschi. Bibliografia e approfondimenti: