Città della Croazia, situata quasi esattamente al centro geografico dell'Istria, Pisino è il capoluogo della Regione Istriana croata. Immersa nelle colline del carso istriano, Pisino sorge sull'orlo dell'omonima foiba, profonda 130 m e tutelata come bene naturale: si tratta di un fenomeno speleologico creato dalle acque del fiume Pazincica. Il Castello Medievale, che sovrasta la foiba, ospita i musei etnografico e civico. Dal 1867 al 1918 la città fece parte dell'impero austro-ungarico e divenne uno dei centri della rinascita culturale croata. Furono fondate la Sala di lettura, il Ginnasio croato e la Casa del Popolo: istituzioni successivamente abolite quando, dopo il primo conflitto mondiale, Pisino fu occupata e poi annessa all'Italia. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, dopo l'Armistizio italiano del settembre 1943, Pisino fu occupata dai partigiani e furono emanate le storiche decisioni sull'unione dell'Istria alla Croazia che a sua volta faceva parte della Jugoslavia. Tuttavia, dopo i bombardamenti della città e la forte offensiva tedesca, l'intera Istria entrò sotto il controllo del Reich tedesco nella Zona d'Operazione del Litorale Adriatico (Adriatisches Kustenland). La città di Pisino fu liberata dall'occupazione tedesca l'8 maggio 1945.
Bibliografia e approfondimenti: