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Lucca (LU)

Città della Toscana e capoluogo di provincia, Lucca sorge nella pianura del Valdarno Inferiore, a breve distanza dalla sponda del fiume Serchio e all'imbocco della Garfagnana. Conserva l'impianto urbanistico romano, chiaramente riconoscibile nella maglia di strade a incrocio ortogonale (cardi e decumani). Il suo abitato è circondato dalla cinta di mura (4 km) iniziate nei primi anni del Cinquecento e ultimate nel 1645. Lo sviluppo topografico e demografico della città tra la metà del XVII e la metà del XIX secolo avvenne all'interno delle mura, con profonde trasformazioni edilizie. Dal XX secolo si sono sviluppati i quartieri esterni, soprattutto verso sud, dove è sorto anche un moderno quartiere industriale, e verso nord, costituendo ormai un anello unico. Lucca è un vivace centro commerciale, favorito dalla sua posizione in una fertile regione agricola. Molto attivo è anche il settore del turismo. I grandi cambiamenti sociali che segnarono il Novecento non furono fortemente vissuti dai Lucchesi che, per il loro relativo benessere e la loro antica tradizione, mantennero un carattere piuttosto conservatore e moderato, anche rispetto alla stessa Versilia dove si svilupparono i fermenti culturali più progressisti. La Seconda Guerra Mondiale vide Lucca ricoprire un ruolo cardine nel settore occidentale della Linea Gotica. Nei sette mesi di fronte immobile, il capoluogo e la provincia ospitarono contingenti provenienti da ogni parte del mondo: dai brasiliani della Força Expedicionaria Brasileira ai fanti di colore della 92^ Divisione "Buffalo", dai fanti nippoamericani del 442° Reggimento "Nisei" ai fanti dell'8^ Divisione indiana, fino a piccoli gruppi composti da inglesi, scozzesi, neozelandesi, sudafricani. Lucca fu liberata il 5 settembre 1944 dalle truppe americane con il concorso dei partigiani che già avevano il controllo della città. La Lucchesia, infatti, vide in prima linea i partigiani dell'XI Zona comandati da Manrico Ducceschi "Pippo" e numerose formazioni coma la "Lunense" di Oldham e il "Gruppo Valanga" di Leando Puccetti. Proprio il "Valanga" il 29 agosto 1944 sul Rovaio, alle pendici delle Alpi Apuane, sostenne con le truppe alpine tedesche una tremenda battaglia al termine della quale si contarono 19 partigiani caduti in combattimento, tra cui anche il comandante Puccetti che, ferito, morì all'ospedale di Castelnuovo dopo essere stato ricoverato sotto falso nome. Ma se, da un lato, Lucca fu risparmiata dai bombardamenti, dall'altro, il territorio fu scosso dalle violenze nazifasciste che videro coinvolti partigiani, civili (donne, bambini e anziani) ed ecclesiastici. Sant'Anna di Stazzema, Farneta, Nozzano, Castelnuovo di Garfagnana, Valpromaro, Seravezza, Pietrasanta e molti altri luoghi furono teatro di stragi spietate dove morirono decine, centinaia, di persone. Nel 1988 un gruppo di reduci della Seconda Guerra Mondiale, con la supervisione del prof. Carlo Gabrielli Rosi, ha realizzato un museo per rendere omaggio alla memoria dei cittadini lucchesi che contribuirono alla liberazione del territorio della provincia di Lucca dall'occupazione nazista. Il Museo Storico della Liberazione si trova in alcune sale di Palazzo Guinigi nel centro storico di Lucca e mette in mostra documenti, testimonianze, fotografie, cimeli e divise risalenti al periodo della Resistenza.

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