Comune veneto in provincia di Vicenza, Gallio è uno dei centri dell'Altopiano dei Sette Comuni, detto anche di Asiago, nelle Prealpi Venete. Situato alle pendici dei monti Longara e Melette, e alla sinistra del torrente Ghelpach, Gallio è una nota località per il turismo estivo e invernale, con numerosi impianti di risalita. Il comune di Gallio, come tutti gli altri comuni dell'Altopiano, fu direttamente interessato dagli eventi della Prima Guerra Mondiale. Nel 1916, durante la Strafexpedition (l'Offensiva di Primavera), infatti, l'esercito austro-ungarico sfondò improvvisamente sul fronte trentino: il centro abitato fu saccheggiato e l'esercito italiano fu costretto ad evacuare la popolazione civile. Anche la Seconda Guerra Mondiale e la lotta di Liberazione hanno lasciato su questo territorio numerosi segni. Il Vicentino, e in particolare l'Altopiano di Asiago, fu una delle zone più colpite dalla repressione nazista, soprattutto nella seconda metà del 1944 e nei primi mesi del 1945, essendo il suo territorio considerato uno sbocco indispensabile per una rapida ritirata. D'altra parte, grazie alla sua morfologia particolarmente adatta alla guerriglia, l'Altopiano favorì lo sviluppo del movimento partigiano armato: dall'inizio del 1944 il Gruppo Brigate Autonome "Sette Comuni" sull'altopiano e, nella fascia pedemontana, la Brigata Mazzini, operarono una serie di sabotaggi alle vie di comunicazione stradali e ferroviarie, attacchi ai presidi, imboscate ad automezzi militari. In primavera si trovò sull'altopiano, per un breve periodo, anche il "Battaglione Studenti", di cui Luigi Meneghello ha lasciato testimonianza nel suo racconto I piccoli maestri (Rizzoli, Collana BUR Scrittori Contemporanei, Milano 2013). L'Altopiano, però, era ancora segnato dalle mille infrastrutture della Grande Guerra: bunker e trincee, ma soprattutto una fitta rete di mulattiere e di strade camionabili fino alle quote più alte che esponeva i nuclei di patrioti alle improvvise incursioni in profondità del nemico. Nel settembre 1944, infatti, colonne tedesche appoggiate da reparti della RSI e di collaborazionisti russi entrarono nella città di Asiago, distrussero l'aeroporto e dispiegarono un fitto rastrellamento. All'inizio del 1945 ogni borgata dell'Altopiano e della fascia pedemontana era occupata da presidi nemici. Alla sopravvivenza dei patrioti restarono pochi spazi e si decise per una guerriglia "a bassa intensità", che si intensificò con l'approssimarsi della primavera, fino ai combattimenti dell'insurrezione di aprile. Gli scontri con reparti tedeschi in ritirata o in fuga cessarono su tutto l'Altopiano il 5 maggio 1945.
Bibliografia e approfondimenti: