Comune italiano della provincia di Parma, Fornovo di Taro è situato nell'alta pianura emiliana, alla confluenza dei torrenti Taro, Ceno e Sporzana. Il paese è posto lungo la Strada Statale 62 del Passo della Cisa che collega la Liguria e la Toscana alla Valle del Po. All'inizio del XX secolo Fornovo visse due importanti avvenimenti: nel 1905, infatti, fu inaugurato il nuovo ponte sul Taro e, nello stesso anno, venne costruita la Società Petrolifera Italiana (S.P.I.) che rese questo luogo il maggior centro italiano per la produzione e la lavorazione del petrolio, arrivando negli anni '30 a coprire circa l'80% del fabbisogno nazionale. Centro nevralgico delle comunicazioni transappenniniche e punto di passaggio verso la Linea Gotica, durante la Seconda Guerra Mondiale Fornovo fu occupato da un presidio e da un comando tedeschi all'indomani dell'8 settembre 1943. Oltre alla sorveglianza dei movimenti su strada e per ferrovia, ai nazifascisti interessavano i pozzi della Società Petrolifera. Per spezzare il controllo nemico sulle vie di riferimento delle truppe di Kesserling e sulla raffineria, i bombardieri angloamericani colpirono il paese dall'11 maggio 1944 sino alla fine della guerra. Nessun luogo nel Parmense, fatta eccezione per il capoluogo di provincia e per Fidenza, subì tali e tante distruzioni. Le incursioni aeree durante il conflitto furono 144: le linee ferroviarie, la stazione, le cisterne della Petrolifera vennero colpite più volte, ma gli attacchi furono molto più distruttivi per la popolazione civile che per i primari obiettivi militari. Anche per i partigiani questo territorio rappresentò un punto logistico di grande importanza. Nel mese di giugno del 1944 il Comitato di Liberazione Nazionale di Parma identificò Fornovo come punto cruciale della Resistenza in questa zona e vi costituì il Centro Collegamenti del Comando Regionale Nord Emilia per la provincia di Parma. Si sviluppò così un'intensa attività clandestina mentre formazioni di partigiani operavano tra i boschi. La brigata fornovese per eccellenza fu la 31^ Brigata Garibaldi, che ebbe come principale zona di azione la Val Ceno. Dal 25 al 29 aprile 1945, inoltre, questo territorio, insieme a quelli limitrofi di Collecchio e Medesano, fu teatro della cosiddetta Sacca di Fornovo, l'ultima battaglia campale della guerra di Liberazione: mentre le truppe tedesche e fasciste si ritiravano dal settore occidentale della Linea Gotica, nel tentativo di raggiungere il Po e la pianura, furono fermate dai partigiani e dal Corpo di Spedizione Brasiliano comandato dal Mar. Mascarenhas, con un ingente dispiegamento di forze e mezzi. Alla storia di Fornovo nella Seconda Guerra Mondiale è legata anche la figura di Pellegrino Riccardi, pretore di Fornovo, che nel periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana nascose e protesse dalla deportazione quattro componenti della famiglia ebrea di Rolando Vigevani, del quale era stato compagno di studi. Riccardi trovò per loro dei luoghi di rifugio nei dintorni, produsse - con la complicità del segretario comunale - falsi documenti di identità e organizzò quindi il loro espatrio in Svizzera. In seguito diede rifugio e procurò documenti falsi anche ad altri perseguitati ebrei. Per questo suo impegno di solidarietà, il 26 dicembre 1988, l'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme a conferito a Pellegrino Riccardi l'alta onorificenza di Giusto tra le Nazioni.
Bibliografia e approfondimenti: