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Corinto (GRECIA)

Fiorente città-stato nell'antichità, Corinto è una città della Grecia collocata sulla costa nord-orientale del Peloponneso, capoluogo dell'unità periferica della Corinzia. Si trova sullo sbocco dell'omonimo canale, lungo oltre 6 chilometri, che taglia l'istmo di Corinto, la sottile striscia di terra che separa il mare del Golfo di Corinto (Mar Ionio) da quello del Golfo Saronico (Mar Egeo). Delimitano la città anche i monti Oneia. Corinto è oggi un notevole centro agricolo nonché porto della Corinzia la cui storia permane nelle antiche tracce della fortezza di Acrocorinto. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale Corinto e la quasi totalità della Grecia continentale - insieme anche alle isole di Corfù, Zante e Cefalonia, e alla parte orientale di Creta - passarono sotto il controllo dell'Italia fascista. La Campagna Italiana di Grecia ebbe inizio il 28 ottobre 1940, quando le truppe del Regio Esercito, partendo dalle loro basi albanesi, entrarono in territorio ellenico. Le forze greche riuscirono a contenere l'offensiva iniziale italiana e successivamente anche a contrattaccare. La guerra di posizione in montagna si trascinò fino all'aprile 1941 quando i tedeschi diedero il via all'Operazione Marita, ovvero l'invasione della Jugoslavia e della Grecia, le quali furono ben presto costrette alla resa. Inoltre, il Comando della Wehrmacht, allo scopo di tagliare la ritirata agli Alleati presenti sul continente impedendo loro di imbarcarsi dai porti del Peloponneso, predispose un piano per bloccare il Canale di Corinto ed intrappolare le unità che dovevano ancora attraversare il ponte. Il 26 aprile, reparti della 7^ Divisione Paracadutisti furono lanciati sulla città di Corinto e nei pressi del ponte ma gli Inglesi riuscirono a farlo saltare, rendendo inefficace l'azione tedesca. Tuttavia, molti dei soldati Alleati che lo avevano già attraversato e che non riuscirono a fare in tempo ad imbarcarsi furono comunque fatti prigionieri dai reparti della Divisione Leibstandarte che stavano velocemente occupando tutto il Peloponneso. Con la firma della resa e la successiva conquista dell'isola di Creta (20 maggio-1°giugno 1941) la Grecia venne suddivisa tra le forze italiane, tedesche e bulgare. Ad Atene venne anche instaurato un governo militare greco, sottoposto al controllo della Germania e dell'Italia, con alla guida il Generale Tsolakoglu. Verso la fine della guerra nel 1944, i tedeschi in ritirata minarono il canale di Corinto causando una frana di 60mila metri cubi. A completare il sabotaggio, prima dell'esplosione, vi affondarono numerosi veicoli ferroviari per rendere ancora più difficile l'opera di riapertura che, infatti, durò cinque anni (1944-1949). Bibliografia e approfondimenti:

  • Renzo De Felice, Mussolini, l'Alleato. L'Italia in guerra 1940-1943, Rizzoli, Torino 1990;
  • Giorgio Rochat, Le guerre degli Italiani 1935-1943: dall'impero d'Etiopia alla disfatta, G. Einaudi Editore, Torino 2005;
  • Mario Cervi, Storia della guerra di Grecia. Ottobre 1940-Aprile 1941, BUR, Milano 2005;
  • Giorgio Bocca, Storia dell'Italia nella guerra fascista, Mondadori, Milano 2009.

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