Negli anni della Resistenza la comunità di Castelnovo di Sotto ha trovato un insostituibile sostegno nella figura di Bianca Magnani, una donna coraggiosa che insieme alla famiglia prestò la sua casa come base d'appoggio per l'organizzazione della Resistenza e la formazione del Comitato di Liberazione, senza mai mancare di raccogliere viveri, abiti e quanto necessario da inviare ai partigiani. Figura antifascista esemplare, per molti versi paradigmatica di una classe femminile reggiana che ha poi trovato nell'impegno pubblico in età repubblicana la sublimazione delle proprie speranze maturate nella Resistenza, Bianca Magnani ha lasciato importanti testimonianze, ma non è certo stata l'unica figura di spicco della lotta partigiana a Castelnovo di Sotto, che annoverava anche diversi membri dei GAP e una robusta rete cospirativa collegata ai paesi limitrofi. Nella primavera del 2011, l’amministrazione comunale ha intitolato a Bianca Magnani l'ingresso del Palazzo Municipale. Come nel caso del comune confinante di Campegine, anche qui è importante ricordare che, insieme alle famiglie che per l'eccezionalità delle loro azioni hanno avuto un grande riconoscimento, tante altre hanno agito al loro fianco meritando analoghe menzioni. Castelnovo ha avuto tra i suoi cittadini 222 tra partigiani e staffette. Il 19 giugno 1968 è stata promossa a Castelnovo di Sotto una sottoscrizione per erigere un monumento alla Resistenza. Il Monumento, posto davanti al Palazzo Municipale, è stato inaugurato l'8 novembre 1970. L'originale opera è una efficace sintesi dei momenti più intensi della storia del '900 nella pianura reggiana, a partire dalla Prima Guerra Mondiale, passando per l'esempio dei fratelli Cervi, per culminare nelle celebre citazione di Berthold Brecht "il sonno della ragione genera i mostri".Bibliografia e approfondimenti: