Centro della comunità montana dell'Appennino reggiano, Casina si trova sulla SS (Strada Statale) 63, a metà strada tra Reggio Emilia e il passo del Cerreto che porta a La Spezia. Durante la Seconda Guerra Mondiale, pur essendo un piccolo comune, anche Casina sostenne la lotta per liberare l'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista che la spalleggiava. Dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943 il territorio passò in breve tempo sotto il controllo dei tedeschi: il comando della polizia militare nazista, forte di circa 140 uomini, pose la sua sede sulla via principale (l'attuale Via Roma), mentre la Croce Rossa fu dislocata nella zona di Villa Maria. L'occupazione tedesca in paese si fece sentire attraverso le frequenti ronde dei soldati nazisti e dei repubblichini e, ancora di più, attraverso le numerose perquisizioni. Lo stretto controllo tedesco riguardava però maggiormente il centro del paese, mentre i borghi e i casolari circostanti godevano invece di una certa libertà: risultavano, infatti, molto scomodi da raggiungere a causa delle condizioni delle strade. Le zone di La Grotta e di Casa Masello divennero per questo motivo un punto di riferimento per i partigiani e, in breve tempo, sul fianco della collina e sulle sponde del torrente Tassobbio vennero ricavati rifugi e depositi per le armi. Uno dei periodi più intensi per la Resistenza di Casina fu la primavera-estate del 1944. A giugno infatti si ebbero le prime operazioni dei partigiani di Casina sul territorio del Comune, durante le quali morirono anche due ragazzi. Alla fine del mese, nella notte tra il 23 e il 24 giugno, i soldati tedeschi del presidio militare di Casina si resero responsabili di un eccidio in località Bettola di Vezzano sul Crostolo. La rappresaglia nazista costò la vita a 32 civili, tra cui vecchi, donne e bambini. L'autunno-inverno successivo trascorse con l'avvicendarsi di operazioni partigiane e rastrellamenti nazifascisti. Con la primavera 1945 e la ripresa dell'avanzata alleata sulla Linea Gotica, la Resistenza italiana trovò nuovo slancio: Casina fu liberata il 23 aprile 1945 quando in fretta e furia i tedeschi abbandonarono il presidio posto in paese.
Bibliografia e approfondimenti: