Città e porto della Libia, capoluogo della regione della Cirenaica, Bengasi è situata sulla costa nord-orientale del golfo della Gran Sirte, su una piatta sporgenza tra il mare e due lagune litoranee. E' sede di università e le sue principali attività produttive riguardano i settori alimentare, tessile e conciario. Sviluppatasi alla fine del XV secolo sul luogo di un'antica colonia greca, Bengasi e il suo territorio fecero parte dell'impero ottomano fino al 1911, quando, a seguito della guerra italo-turca, passarono sotto il controllo del Regno d'Italia: Bengasi fu occupata dalle truppe italiane il 20 ottobre 1911. La regione fu dichiarata protettorato il 15 ottobre 1912 e colonia il 17 maggio 1919. Nel gennaio 1934 fu unita alle altre due colonie della Tripolitania e del Fezzan a formare la colonia della Libia Italiana. L'insediamento italiano, tuttavia, si scontrò con una forte resistenza locale, soprattutto nella Cirenaica meridionale, dove era attivo il movimento patriottico dei Senussi. Dopo il 1923, con l'avvento del regime fascista, fu intrapresa una sistematica occupazione del territorio e fu avviata contemporaneamente una campagna di colonizzazione che portò migliaia di italiani ad insediarsi in Libia. Solo nel 1931 le truppe italiane ebbero la meglio sulla resistenza libica anche nei territori interni, dopo aver giustiziato il loro capo Omar al-Mukhtar. Duramente bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, la Cirenaica fu il principale teatro di scontro nella Campagna del Nord Africa tra gli Alleati e le potenze dell'Asse, e la città di Bengasi fu conquistata dagli Inglesi una prima volta il 6 febbraio 1941, una seconda volta il 24 dicembre dello stesso anno, e definitivamente il 20 novembre 1942 quando fu sgomberata dalla presenza italiana. Poste sotto il governo militare inglese, Bengasi e la sua regione entrarono a far parte del Regno Arabo della Libia nel 1951 e dal 1969, con la proclamazione della Repubblica, la Cirenaica è diventata una delle tre unità federali con Bengasi capitale, insieme a Tripoli e El-Beida. Bibliografia e approfondimenti: