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Bassano del Grappa (VI)

Comune veneto in provincia di Vicenza, Bassano del Grappa - ottavo centro della regione per popolazione - è situato nel cuore del Veneto, al confine tra le province di Vicenza, Padova e Treviso. La città si trova ai piedi delle Prealpi Venete (Altopiano di Asiago e Monte Grappa), nel punto in cui il Brenta sfocia dal Canale di Brenta (Valsugana). Questa sua posizione offre simultaneamente il controllo sulla campagna, sul fiume e sulle maggiori direttrici di traffico. Città di prima linea negli scontri del Grappa durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1928 il governo fascista decise di cambiare il nome del comune da Bassano Veneto a Bassano del Grappa. Dal 1935, inoltre, la città è divenuta sede del Cimitero Ossario che raccoglie sulla vetta del massiccio le spoglie di più di dodicimila militari italiani ignoti e, in seguito, anche sede del Sacrario austroungarico. Gli anni che vanno dal 1922 al 1943 videro a Bassano l'affermarsi del regime fascista: a partire dal 1926 non si tennero più le elezioni amministrative e il sindaco venne sostituito dal podestà di nomina governativa. Lo scoppio della guerra causò soprattutto restrizioni al consumo di generi alimentari. Dopo la caduta del Fascismo e l'Armistizio italiano, la città subì l'invasione tedesca: il 14 settembre 1943 truppe naziste occuparono Bassano al comando del colonnello Heichmann e requisirono caserme, alberghi e ville gentilizie. La sezione del Partito Fascista Repubblicano si costituì il 13 ottobre e il 24 dello stesso mese rivolse un appello ai cittadini invitandoli ad aderire alla Repubblica Sociale Italiana. Al contrario, la popolazione fin da subito si schierò in prima linea nella lotta di Liberazione e Bassano divenne uno dei più importanti centri di organizzazione della Resistenza veneta. Varie unità operarono nella zona, incluso formazioni delle Brigate Garibaldi, delle Brigate Matteotti e delle Brigate "Italia Libera". L'evento più drammatico che subì la Resistenza in questo territorio fu il rastrellamento del Grappa nel settembre 1944, con più di 500 morti e 400 deportati, che culminò il 26 settembre 1944 con 31 impiccagioni nei viali cittadini. Responsabile di queste atrocità fu il vicebrigadiere delle SS Karl Franz Tausch. La guerriglia entrò in città il 17 febbraio 1945 quando un gruppo di 15 partigiani comandati da Primo Visentin (nome di battaglia "Masaccio") fece saltare il Ponte Vecchio. In precedenza, l'aviazione alleata aveva distrutto, dopo ripetuti e pesanti bombardamenti, il Ponte Nuovo di Bassano. L'azione partigiana causò due vittime tra la popolazione. Il 22 febbraio i nazisti, per rappresaglia, prelevarono dalle prigioni tre partigiani e li fucilarono sul ponte. Si trattava di Federico Alberti, Cesare Lunardi e Antonio Zavagnin. Il 28 aprile anche Bassano del Grappa fu liberata. Il tragico bilancio alla fine della guerra valse alla città la Medaglia d'Oro al Valor Militare per la guerra di Liberazione con la seguente motivazione: "Fra Brenta e Piave, per i 20 mesi d'occupazione nazista, i suoi volontari della libertà hanno combattuto in epiche gesta di guerra la lotta contro il nemico invasore. La nobile città col territorio del Grappa sacrificava sulle forche 171 giovani vite e immolava 603 suoi figli davanti ai plotoni d'esecuzione, sopportava il martirio di 804 deportati e di 3.212 prigionieri e la distruzione di 285 case incendiate. Sanguinante per tanta inumana ferocia, ma non domo, il suo popolo imbracciava le armi assieme ai partigiani e nelle gloriose giornate dal 25 al 29 aprile 1945 fermava il nemico sul Brenta costringendolo alla resa. Esempio purissimo di ardente italianità, confermava ancor una volta, nella guerra di liberazione, col sangue dei suoi figli migliori le eroiche tradizioni di cospirazione e di sacrificio del '48 e del '66 e le fulgide giornate del '17 e del '18. Settembre 1943 - aprile 1945".

Bibliografia e approfondimenti:

  • Enzo Collotti, Renato Sandri, Frediano Sessi (a cura di), Dizionario della Resistenza, 2 voll., G. Einaudi Editore, Torino 2001;
  • sito istituzionale del Comune di Bassano del Grappa.

Fonti
Le fonti correlate a:
Bassano del Grappa (VI)

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