Roberto Tiberi, ex prigioniero di guerra degli Inglesi in Sudafrica, fa una descrizione geografica del campo di Zonderwater.
Nella sua biografia Un ragazzo del ’21 (Memori, Roma) racconta anche come trascorrevano le giornate insieme ai suoi amici e compagni di prigionia: “… Facevamo interminabili passeggiate lungo il perimetro di filo spinato che circondava il blocco sotto gli occhi stralunati delle sentinelle negre: parlavamo della casa, dell’università, di donne e della guerra che avevamo vissuto e sofferto più o meno lungamente con vicende di diversa fortuna. A volte vagheggiavamo fughe attraverso tanti paesi prima di approdare al nostro, così lontano. Ci accorgevamo che i nostri ricordi di geografia, per non parlare della topografia della regione dove ci trovavamo, erano molto imprecisi per tentare avventure di questo genere ma continuavamo a parlarne lo stesso. […]
I gioni nel campo scorrevano con estrema lentezza: sveglia alle sei, caffè e latte, adunata per la conta alle otto, attesa per il rancio a mezzogiorno, altro rancio alle cinque e poi ore da riempire con quasi niente.”
La datazione del video fa riferimento al periodo in cui Roberto Tiberi, prigioniero di guerra degli Inglesi in Sudafrica, fu internato nel campo di Zonderwater, prima della sua fuga nel dicembre 1943.