Luciano Manzi, ex partigiano piemontese, descrive come si svolgevano le azioni di sabotaggio e di guerriglia partigiana lungo la via Emilia: le brigate della 3^ Divisione Garibaldi “Lombardia Aliotta”, operante nell’Oltrepo pavese, erano infatti incaricate di ostacolare i convogli tedeschi che transitavano di notte con l’obiettivo di rifornire il fronte della Linea Gotica.
Racconta Luciano Manzi nella sua autobiografia, Una vita per gli ideali di libertà e socialismo (AGIT, Beinasco (TO) 2003):
“Nell’ottobre del 1944, venuto a conoscenza di importanti movimenti di truppe tedesche in pianura sulla via Emilia, Mezzadra (il comandante “L’Americano”, n.d.r.) chiese a tutte le brigate di costituire alcune “squadre volanti” formate da combattenti già esperti. Il loro compito era quello di scendere in pianura e prendere di mira i piccoli presidi fascisti e tedeschi, affrontare i convogli nemici che, per evitare i mitragliamenti e i bombardamenti aerei, transitavano regolarmente di notte sulla via Emilia. Le squadre avrebbero dovuto fermare tutti gli automezzi, obbligando i conducenti a dirottarli verso la montagna. Se ciò non fosse stato possibile, ci si sarebbe limitati a catturare le armi e le munizioni trasportate. […]
Fui ufficialmente incaricato dal comando di spostarmi nella zona di Rocca de’ Giorgi con una squadra volante, per colpire ovunque fosse indispensabile, chiedendo aiuto, se necessario, ad altre formazioni presenti in zona. […] Per tre settimane ci impegnammo di continuo sulla via Emilia: si trattava di azioni prevalentemente notturne, con qualche puntata nei paesi per i rifornimenti.”
La datazione del video fa riferimento al periodo in cui il Sen. Luciano Manzi ha fatto parte della 3^ Divisione Garibaldi “Lombardia Aliotta” operante nell’Oltrepo pavese.