Serena Pergetti, staffetta partigiana della 77^ Brigata S.A.P. “F.lli Manfredi”, scrive alla famiglia dal carcere dei Servi di Reggio Emilia, dove era stata rinchiusa subito dopo il suo arresto avvenuto il 26 febbraio 1944 ad opera della Guardia Nazionale Repubblicana.
La lettera, datata 30 marzo 1944, è indirizzata alla mamma Cesira Marmiroli Pergetti e reca sulla prima pagina il timbro delle Carceri Giudiziarie di Reggio Emilia, probabilmente a titolo di verifica del documento da parte dell’ufficio censura.
Nella lettera si legge: “Carissimi, finalmente dopo tanta attesa è venuto il permesso di potervi scrivere, non so se sarà una volta, o due alla settimana, ad ogni modo quando posso, sarò sempre in vostra presenza, però con lo scritto.
Sono qui in una cella, con altre cinque, due di Seta (Villa Seta, frazione del Comune di Cadelbosco Sopra, n.d.r.), una di Novellara, ed altre della città (Nalfa Bonini e la madre Marianna Prandi Bonini, Teresa Merzi, Dorina Storchi e Lucia Sarzi, n.d.r.), e così si siamo fatte buone amiche, e si va molto d’accordo, e giorni passano discretamente, ma però non mi sarei mai aspettata di fare così tanti giorni in gaiuffa (da “gaiofa”, termine dialettale per indicare il carcere, n.d.r.) per una stupidaggine simile, e tutte sei siamo per la stessa faccenda, non si sa mai niente, vuol dire verrà quel giorno da poter vedere il cielo.
Sono qui in una bella stanzetta, con due finestre, ma molto alte, il lavandino, il gabinetto, ecc… tutte nostre vedute durante 24 ore al giorno. Se sapeste che voglia di vedervi tutti, ma sarà a presto.
Portatemi una ventina, una trentina di lire, perché non ho soldi; e con soldi si può almeno comperare il latte, perché si mangia una volta al giorno, fortuna che di minestra non mi stanco. E mi porterete ciò che credete da mangiare col pane, e anche qualche pezzetto di pane, sennò, si fa la cena senza pagare.
Sono sana e su di morale, così spero a voi tanto, specialmente voi mamma, capito! Bacioni a tutti Sereno, Eolo, Cesira, Alpidio, e tanto la viva (la sorella Eviva Pergetti, n.d.r.).”
Nella lettera sono presenti anche altri messaggi, alcuni dei quali forse scritti dalle compagne di cella di Serena:
La 77^ Brigata S.A.P. “F.lli Manfredi” operava nel territorio reggiano dalla via Emilia al Po.
Intitolata ai quattro fratelli Manfredi, contadini antifascisti di Villa Sesso di Reggio Emilia torturati e uccisi dai fascisti repubblichini nel 1944, questa Brigata d’assalto Garibaldi era suddivisa in tre battaglioni e condusse numerosi attacchi di disturbo a presidi nemici della Guardia Nazionale Repubblicana e delle Brigate Nere, a reparti militari tedeschi, al traffico avversario sia stradale che ferroviario con azioni di fuoco o danneggiamento di ponti e altri manufatti.
Bibliografia e approfondimenti: