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Giglio Mazzi, partigiano emiliano della 37^ Brigata GAP “Vittorio Santini”, ricorda le prime azioni nella squadra SAP, in particolare il recupero di armi da un vagone abbandonato nei pressi di Rubiera.
Racconta poi un momento cruciale della sua esperienza nella lotta di Liberazione: il passaggio dalla brigata SAP al gruppo GAP, avvenuto nell’autunno 1944 in seguito all’uccisione dei fratelli Vecchi di Gavasseto.
Orfani dei genitori (il padre Angelo era morto nel 1940, mentre la madre Caterina Fiorini nel 1937), il fratelli Giuseppe, Gino, Onesto e Giovanni Vecchi erano totalmente impegnati nel duro e poco redditizio lavoro dei campi. Nel 1941 Onesto fu richiamato alle armi e inviato in Russia, da dove non fece più ritorno. È in quegli anni che gli altri tre fratelli maturano la certezza che solo con la caduta del fascismo e la fine della guerra si può sperare in un futuro migliore. Dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, Giovanni iniziò a partecipare alle riunioni del Partito Comunista clandestino, prese contatti con il CLN locale e gli furono affidate mansioni direttive nel Comitato di difesa dei contadini. I Vecchi nascondevano in casa propria armi, ma soprattutto giovani che, provenienti dalla bassa, si dirigevano in montagna e si arruolavano nelle formazioni garibaldine.
La sera del 3 settembre 1944 un gruppo di fascisti della Brigata Nera ebbe uno scontro a fuoco con dei partigiani nei pressi della casa dei fratelli Vecchi. Giovanni, il più giovane, riuscì a scappare, mentre Giuseppe e Gino, ritenuti complici dei partigiani della zona, furono prelevati dalla loro casa e fucilati in strada.
Giovanni, venuto a conoscenza della morte dei fratelli, si unì ai partigiani della 144^ Brigata Garibaldi “Antonio Gramsci” operante in Val d’Enza, e fu assegnato al Distaccamento “Amendola”. Morì la notte del 20 novembre 1944 durante un attacco improvviso al suo distaccamento, effettuato dai tedeschi della Scuola Antiribelli di Ciano. (Guerrino Franzini, I fratelli Vecchi. Una famglia contadina nella Resistenza, Tecnostampa, Reggio Emilia 1982)
La datazione del video fa riferimento al periodo in cui avvennero i fatti qui raccontati
L’intervista al sig. Giglio Mazzi è stata registrata a Reggio Emilia (RE) il 21 gennaio 2014