Giovanni Ponta, il partigiano “Gianni” di Bargagli, racconta l’azione gappista del 13 gennaio 1944 a Genova che causò la morte di due ufficiali tedeschi, e la conseguente rappresaglia dei nazisti: dieci antifascisti, arrestati in precedenza con svariate accuse di attività sovversive, furono processati e, in poche ore, otto di loro furono condannati a morte.
La fucilazione avvenne il 14 gennaio 1944 presso il Forte di San Martino, uno dei tanti vecchi forti di Genova, e tra le vittime c’era anche Luigi Marsano, amico di “Gianni”.
“La prima persona che mi ha indottrinato, facendomi conoscere quello che sarebbe divenuto il mio credo, è stato Luigi Marsano, un operaio elettricista, poi fucilato al Fucilato al Forte di San Martino. […] Attraverso Luigi Marsano ho cominciato a fare volantinaggio, e tutto quello che poteva fare un ragazzo di quell’età.” (tratto da F. Gimelli e R. Bisio; Il partigiano Gianni, Tipolitografia Nuova ATA, Genova 2012)
La datazione del video fa riferimento al periodo in cui avvennero i fatti qui raccontati
L’intervista al sig. Gianni Ponta è stata registrata a Bargagli (GE) il 27 gennaio 2014