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Edith Bruck racconta che non c’è giorno in cui non ricorda quello che ha vissuto, che sia per una foto di sua madre, un bombardamento o i migranti, in qualche maniera ti tocca di più anche la sofferenza degli altri.
Auschwitz le ha tolto tutto, tranne la speranza, e l’ha migliorata come persona nella vita perché ha capito quello che non bisogna mai essere. L’esperienza lì l’ha fatta maturare, come se avesse 100 anni in più, però infondo dice di essere rimasta un po’ bambina.