Arrigo Davoli, giovane testimone della Seconda Guerra Mondiale, racconta la sua vita lavorativa al termine del conflitto e dell’esperienza come impiegato comunale al fianco di reduci e mutilati delle due guerre mondiali del Novecento. Inizia appena quattordicenne l’esperienza lavorativa al fianco di queste persone e, attraverso i racconti, si appassiona prima alle loro storie personali di prigionia, ritirate e fughe, fino ad anlizzare in un quadro più completo e strutturato, attraverso ricerche svolte con il comune, il periodo storico in questione. A tratti con un po’ di imbarazzo, confronta la sua vita “agiata” rispetto a quelli dei colleghi che negli anni della loro gioventù, si erano dovuti confrontare con realtà ben più severe.
La data dell’Intervista fa convenzionalmente riferimento al periodo dell’Italia in Guerra come momento determinante che cambierà, dopo la liberazione, la vita delle persone citate dal Sig. Davoli.