La
strage di Civitella Val di Chiana si configura come l'ennesima
rappresaglia operata dalle forze nazifasciste a seguito di un'azione partigiana contro i soldati tedeschi.
Il 29 giugno 1944 tre squadroni della Divisione
Hermann Goering entrarono nelle case dei centri di Civitella, Cornia e San Pancrazio e uccisero chiunque si trovasse sotto tiro; come se non bastasse, i tedeschi diedero fuoco alle abitazioni in modo da non dare scampo alcuno ai civili residenti. Si contarono un totale di 244 morti, tra uomini, donne, anziani e bambini.
Bibliografia e approfondimenti:
- I. Balò Valli (a cura di), Giugno 1944. Civitella racconta, Editrice Grafica l'Etruria, Cortona 1994;
- E. Biagini, Civitella. Un paese, un castello, un martirio, Centrostampa, Arezzo 1981;
- R. Bilenchi (a cura di), Cronaca degli anni neri, Editori Riuniti, Roma 1984;
- G. Contini, La memoria divisa, Rizzoli, Milano 1997;
- E. Droandi, Arezzo distrutta. 1943-44, Calosci, Cortona 1995;
- L. Paggi (a cura di), Storia e memoria di un massacro ordinario, Manifestolibri, Roma 1996;
- I. Tognarini (a cura di), La guerra di Liberazione in provincia di Arezzo. 1943-1944. Immagini e documenti, Amministrazione provinciale di Arezzo, Arezzo 1988;
- sito ufficiale dell'Istituto Storico della Resistenza in Toscana;
- sito web del Museo virtuale dell'Antifascismo e della Resistenza in Provincia di Arezzo;
- per gli tutti gli atti processuali, si rimanda all'Archivio Digitale del sito www.attivalamemoria.eu, progetto promosso dai Comuni di Bucine e Civitella Val di Chiana (Arezzo) e cofinanziato dall'Unione Europea.
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