All'alba del 28 dicembre 1943, al Poligono del Tiro a Segno di Reggio Emilia, dopo un mese di prigionia e vessazioni subite al carcere politico dei Servi, i sette fratelli Cervi e il loro compagno Quarto Camurri vennero fucilati dalle milizie fasciste come rappresaglia per l'assassinio del Segretario di Fascio del comune reggiano di Bagnolo in Piano avvenuto il giorno prima.
Per la crudeltà dimostrata nei confronti di un'unica famiglia, per essere stato uno dei primi eccidi contro la nascente Resistenza armata, nonché una tra le poche stragi decisa ed operata esclusivamente dai fascisti, ma soprattutto per l'impegno antifascista della famiglia Cervi negli anni precedenti e per la straordinaria forza di papà Alcide Cervi nel tenere vivo il ricordo dei suoi figli, questo episodio è ancora oggi il simbolo da un lato della violenza fascista, dall'altro del sacrificio di una generazione di donne e uomini che ha lottato fino alla fine per la pace e per la libertà.
Bibliografia e approfondimenti:
- Alcide Cervi, I miei sette figli, (a cura di Renato Nicolai), Editori Riuniti, Roma 1955;
- AA.VV., I Cervi. Scritti e documenti, ANPI Reggio Emilia, 1973;
- Aldo Ferretti (Toscanino), I Cervi, le idee, l'azione, ANPI Reggio Emilia, 1979;
- Liano Fanti, Una storia di campagna. Vita e morte dei fratelli Cervi, Camunia, 1990;
- Margherita Agoleti Cervi, Non c'era tempo per piangere, CGIL 1994;
- Paola Varesi, Claudio Silingardi, Il museo Cervi tra storia e memoria. Guida al percorso museale, Edizioni Istituto Alcide Cervi 2003;
- Antonio Greppi, I sette fratelli, Tecnograf, Reggio Emilia 2004;
- Istituto Cervi. Luogo di memoria e di ricerca per la storia della Resistenza e della cultura contadina, Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia 2008;
- sito web del Museo Cervi.
Eccidio dei sette fratelli Cervi e di Quarto Camurri - Per saperne di più...