Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, e nell'ambito della distruzione della razza ebraica ad opera dell'ideologia nazista, i tedeschi, con la conquista della Polonia e l'invasione dell'URSS, si ritrovarono ad affrontare il problema dei milioni di ebrei dei territori occupati, ai quali si aggiungevano gli ebrei della Jugoslavia, della Grecia, dell'Olanda, della Francia, di cui, nella logica nazista, occorreva farsi carico.
Il 20 gennaio 1942, in una villa sulla riva del lago Wannsee, vicino a Berlino, furono convocate le più alte cariche del Reich per discutere della questione: la soluzione finale che uscì dalla riunione decretò il tragico destino di milioni di donne e uomini, bambini e anziani, passata alla storia con il nome di Olocausto degli Ebrei.
Bibliografia e approfondimenti:
- Hannah Arendt, La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli Editore, Milano 1964;
- Enzo Collotti, La soluzione finale. Lo stermino degli Ebrei, TEN, Roma 1995;
- Kurt Patzold, Erika Schwarz, Ordine del giorno: sterminio degli Ebrei. La Conferenza di Wannsee del 20 gennaio 1942 e altri documenti sulla "soluzione finale", Bollati Boringhieri, Torino 2000;
- Mark Roseman, Il Protocollo di Wannsee e la "soluzione finale", Corbaccio Editore, Milano 2002;
- Pierre Milza, Serge Berstein, Nicola Tranfaglia, Brunello Mantelli, Dizionario dei Fascismi. Personaggi, partiti, culture e istituzioni in Europa dalla Grande Guerra a oggi, Bompiani, Milano 2002;
- Marina Cattaruzza, Marcello Flores, Simon Levi Sullam, Enzo Traverso (a cura di), Storia della Shoah. La crisi dell'Europa, lo sterminio degli Ebrei e la memoria del XX secolo, UTET, Torino 2005;
- sito web della Casa Museo della Conferenza di Wannsee.
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